

La Calabria è una regione ricca di tufo, granito e pietra calcarea. Della lavorazione della pietra troviamo tracce di epoca pre-magnogreca nelle province di Catanzaro, Reggio e Vibo. La materia prima veniva estratta nelle cave di Longobucco, Rogliano, Conflenti e Gimigliano. Greci, Romani, Arabi, Bizantini, Normanni hanno lasciato nella zona bellissime testimonianze di edifici, templi, chiese, abbazie, monasteri, case patrizie, statue. Fino agli anni Sessanta del 1900 il granito silano, oltre ad essere utilizzato per opere d’arte, è stato impiegato per la produzione di macine di mulini e frantoi a trazione animale (trappiti). Ancora oggi, gli artigiani utilizzano, per la lavorazione, quasi esclusivamente strumenti manuali come mazze, martelli, picconi. Per quanto riguarda i manufatti in pietra, a Longobucco in particolare è possibile ammirare alcuni bei portali abbelliti da maschere apotropaiche – dette in dialetto mostriciattuli – risalenti anch’essi alla tradizione greca.